NOTIZIE DAL MONDO

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fiorvi
00domenica 12 luglio 2009 11:42
Ruba pacco wafer: condanna a 3 anni. (ANSA)

NAPOLI - Ruba un pacco di wafer, del prezzo di un euro e 29 centesimi, in un discount di Melito e viene condannato a tre anni di reclusione.
L'uomo, 40 anni, non ha potuto beneficiare dell'attenuante del danno lieve per la legge Cirielli che ha comportato un giro di vite per i recidivi.
La sentenza e' stata emessa oggi dal giudice monocratico di Marano al termine di un breve dibattimento che era stato chiesto dal pm nel giudizio immediato.


[SM=x1206803] .....evviva la giustizia italiana!!!! [SM=x1206777]

qui per non finire in galera devi per lo meno ammazzare o stuprare... [SM=x1206775]....anzi, magari ti pagano anche una vacanza premio!!!! [SM=x1206828]
_takeru_
00domenica 12 luglio 2009 12:08
In Italia la giustizia fa proprio schifo, del resto come molte altre cose.

E immagino che andrà sempre peggio
fiorvi
00lunedì 13 luglio 2009 09:15
Non paghi il biglietto se viaggi stando in piedi
La proposta di Ryanair: non paghi il biglietto se viaggi stando in piedi.

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Posti in piedi in aereo. Come in autobus o in metropolitana.
E' l'ultima, e l'ennesima, trovata della compagnia aerea low cost Ryanair che ipotizza di offrire ai passeggeri la possibilità di viaggiare gratis se se la sentono di rimanere in piedi durante il volo.
La proposta è partita ancora una volta dal capo della compagnia irlandese, Michel O'Leary: "Si potrebbero eliminare cinque o sei delle file di sedili posteriori e dire ai passeggeri "Ve la sentite di restare in piedi? Se sì potete viaggiare gratis", ha spiegato.
Un nuovo modo di viaggiare - Ryanair ha già sottoposto alla Boeing (società costruttrice di aeroplani) l'idea di convertire i suoi aerei creando uno spazio per i posti in piedi dove invece dei sedili ci sarebbero sgabelli, o ha anche proposto di creare un'apposita flotta con questi 'posti verticali'. "Perché dovrebbe essere diverso da quanto accade sui treni dove migliaia di persone che non trovano posto si accomodano nei corridoi?
Qualche posto libero anche sulle ali - In metropolitana, per esempio, accade regolarmente", ha aggiunto O'Leary ammettendo di aver mutuato l'idea dalla compagnia aerea privata cinese Spring, e che "facendo entrare" nel velivolo il 50% in più di passeggeri si possono ridurre i costi del 20%. Un portavoce di Ryanair ha comunque riferito che il progetto deve passare al vaglio dell'autorità aerea irlandese.
Redazione Tiscali
fiorvi
00lunedì 13 luglio 2009 09:39
In Italia sono solo 27 le spiagge accessibili ai cani


Ottomila chilometri di costa e solo 27 spiagge, di qualche chilometro complessivamente - secondo i dati delle associazioni - per accogliere le famiglie con i cani al seguito: in Italia andare in vacanza con fido resta difficile. Questo mentre le citta' si attrezzano, come Roma che ha aperto il bau village, una spiaggia ad hoc sulle rive del Tevere.
Intanto e' in arrivo una guida dei ministeri della Salute e del Turismo sulle strutture che in vacanza accettano gli animali. Ma la questione fido in spiaggia e' sempre in primo piano nonostante diverse iniziative, tra petizioni online e pressioni sulle associazioni dei comuni, cerchino di sensibilizzare verso un problema che potrebbe evitare anche molti abbandoni.
L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) e il Movimento del turismo delle famiglie con animali hanno promosso la raccolta firme online per chiedere che almeno il 10% delle spiagge italiane siano attrezzate ed aperte alle famiglie ed ai bagnanti che hanno al seguito il proprio cane. Secondo l' Aidaa sarebbero 8.000 le famiglie che hanno gia' sottoscritto la petizione.
Ecco la mappa spiagge e cani secondo le associazioni:
- LE SPIAGGE: sono sette le regioni che hanno spiagge accessibili ai bagnanti con cani al seguito, Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Toscana e Veneto. Di queste, l'Emilia Romagna, con dieci spiagge aperte a fido, e' la regione con piu' spazi costieri dedicati agli amici a quattro zampe.
La Liguria e' seconda con otto spiagge, seguita dalla Toscana, terza, con quattro spiagge e le Marche con due.
Abruzzo, Lazio e Veneto hanno, invece, solo una spiaggia a testa dedicata accessibile ai cani.
All'Emilia Romagna spetta anche il record di organizzazione degli spazi, spesso attrezzati con ombrelloni, docce e piscine appositamente pensate per fido e punti per munirsi di sacchetto e paletta.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.vacanzebestiali.org;
- LE ASSOCIAZIONI: insieme all'iniziativa promossa da Aidaa e dal Movimento del turismo delle famiglie con animali, anche l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha lanciato due importanti campagne-petizioni per offrire ai nostri amici a quattro zampe 'Spazi vitali', soprattutto in citta' e al mare.
La prima campagna pone la questione dell'accesso alle spiagge chiedendo liberta' di poter accedere a tratti di litorale e spiagge. La seconda petizione, diretta ai sindaci attraverso l'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), punta a chiedere ai comuni di individuare delle aree attrezzate per consentire ai cani di correre liberi da ogni vincolo permettendo un'ottimo livello di socializzazione.
Anche la Lega Antivivisezione (Lav), pur non partecipando direttamente a nessuna delle iniziative, condivide le campagne promosse dalle altre associazioni animaliste. ''Si tratta - ha spiegato Ilaria Innocenti del settore nazionale cani e gatti Lav - di misure importanti soprattutto per prevenire l'abbandono'';
- SPIAGGE APERTE ANTI-ABBANDONI: si stima che aumentando l' accoglienza su spiagge e in strutture di vacanza si puo' ridurre del 15% l'abbandono.
Dal primo giugno al 30 settembre del 2008, gli abbandoni sono stati 14.000, anche se in calo rispetto ai 17.000-18.000 di due anni fa. Per il 2009 la stima di abbandono e' di 10.000 unita', 4000 in meno sul 2008.
Una diminuzione, secondo Aidaa, grazie all'obbligo del microchip; - COMPETENZE SPIAGGE: le spiagge sono off limits per gli amici a quattro zampe perche' vige un divieto generale. Ma la materia e' di competenza di Regioni e Comuni e la situazione non e' organica. Regnano i divieti ma con eccezioni.
(ANSA)



[SM=x1206803] "si stima che aumentando l' accoglienza su spiagge e in strutture di vacanza si puo' ridurre del 15% l'abbandono"

è assurdo, come si fa ad abbandonare un cane solo per andare qualche giorno al mare!!!! [SM=x1206777] [SM=x1206777] ...state a casa, disgraziati!!! [SM=x1206780] [SM=x1206780]....a certa gente dovrebbe essere proibito tenere degli animali!! [SM=x1206785]
RX-7.
00lunedì 13 luglio 2009 16:04
quando sento queste cose mi girano in una maniera...
fiorvi
00martedì 14 luglio 2009 07:31
Fa un bagno in piscina e resta incinta, la mamma di una 13enne denuncia l'hotel

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Una donna polacca ha citato in giudizio un hotel egiziano in quanto, a suo dire, sarebbe indirettamente responsabile della gravidanza della sua bimba tredicenne.
La ragazzina, che la madre afferma non esser mai stata con un uomo né prima né tantomeno durante la vacanza, avrebbe “contratto la gravidanza” mentre faceva un innocente bagno in piscina.
La denuncia della donna: quella piscina ha abusato di mia figlia - Le cause? Nessun miracolo ma, a detta della signora Magdalena Kwiatkowska, madre della sfortunata ragazza, le colpe sarebbero da ricercare nella presenza di tracce di sperma nell’acqua della vasca. La donna, stando a quanto poi confermato dalle autorità turistiche di Varsavia che hanno ricevuto la bizzarra denuncia, è determinatissima ad andare avanti nella sua battaglia contro l’hotel, almeno finché non otterrà un lauto indennizzo.
Dubbi e perplessità - C’è tuttavia chi non è pienamente convinto che la ragazzina sia rimasta incinta in questa maniera. Se così fosse ogni tuffo potrebbe rivelarsi potenzialmente “fatale” per le bagnanti.
Vogliamo comunque tranquillizzare le donne che vanno in piscina. Lo sperma, salvo quello degli extraterrestri super resistente, non sopravive in acqua, ancor meno se la stessa viene trattata con il cloro.
Redazione Tiscali
fiorvi
00mercoledì 15 luglio 2009 07:52
Gioca a nascondino e nessuno la trova, papà e mamma chiamano polizia e pompieri.


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Una bimba di appena due anni, impegnata a giocare a nascondino con il fratellino, è riuscita a nascondersi talmente bene da costringere i propri genitori a chiedere aiuto a polizia e vigili del fuoco. Natalie Jasmer, questo il nome della piccola, residente in Pennsylvania (Usa), non voleva certo preoccupare mamma e papà: sentiva la voce dei suoi genitori ma non poteva certo interrompere il gioco.
Il cane si è stancato del via vai di quegli estranei e ha trovato la bimba così da cacciare via quelle persone - E’ rimasta rannicchiata nel suo nascondiglio, in attesa di esser ritrovata dal fratello maggiore e, visto che si stava annoiando, ha pensato di schiacciare un pisolino.
Poliziotti e Vigili del Fuoco nel mentre avevano setacciato sia l’abitazione che il giardino: della piccola nessuna traccia.
Alla fine a ritrovarla non è stato un pompiere o un poliziotto, come neanche i genitori o il fratellino: l’eroe che ha riportato la tranquillità tra le mura domestiche è stato il cane di famiglia.
Vietato giocare a nascondino - Natalie si era nascosta in un cassettone che stava sotto la lavatrice.
La piccola si è alla fine scusata, abbracciando i proprie genitori e il suo amato cagnone.
In casa Jasmer, da questo momento in poi, è severamente vietato giocare a nascondino.
fiorvi
00giovedì 16 luglio 2009 09:23
PET AIRWAYS, PER FIDO OGNI COMFORT IN CABINA


NEW YORK - Un'esperienza di prima classe anche per gli amici a quattro zampe che possono dire addio allo stress da viaggio e seguire più facilmente i loro padroni in vacanza. Per cani e gatti americani arriva Pet Airways, la prima compagnia aerea in cui i migliori amici dell'uomo possono viaggiare in cabina, accuditi da hostess e steward. Il primo volo è decollato martedì dal Republic Airport di Farmingdale a New York: la compagnia servirà inizialmente cinque città statunitensi (New York, Los Angeles, Chicago, Denver e Washington) ma non è escluso, date le forti richieste, che si possa ipotizzare in futuro un ampliamento delle rotte.

I prezzi del biglietti aerei per i passeggeri a quattro zampe variano a seconda della destinazione: si parte da 149 dollari a tratta fino ad arrivare (é l'attuale offerta sull'home page del sito www.petsairways.com) a 299 per il New York-Los Angeles. I voli a bordo della compagnia durano in media di più di quelli commerciali in quanto prevedono soste e momenti di relax.

Il volo più lungo New York-Los Angeles, infatti, durerà un'intera giornata ma consentirà ai passeggeri di godere di una sosta durante la quale potranno scendere dall'aereo e giocare. I velivoli della compagnia sono attrezzati per il trasporto fino a 50 animali, che saranno di frequente controllati (ogni 15 minuti) dagli assistenti di volo durante il viaggio, oltre a essere assistiti durante le procedure di imbarco dal "veterinario di Lassie, Jef Werber". La compagnia prevede un servizio completo: il check in potrà essere effettuato fino a due ore prima della partenza, ma per chi avesse problemi è possibile anticipare fino a 72 ore, che saranno trascorse dagli animali in aree a loro riservate e sotto costante assistenza. In aeroporto, una volta effettuato il check in cani e gatti saranno ospitati in una lounge in attesa dell'imbarco.

Ogni animale sarà sistemato in una cuccetta ad hoc. Una sala di aspetto li accoglierà anche una volta giunti di nuovo a terra in attesa del proprio padrone. I fondatori di PetAirways non hanno lasciato nulla al caso e hanno anche previsto l'opportunità, per i padroni, di controllare il volo del proprio animale ed eventuali ritardi.

"Sicurezza e comfort sono le maggiori preoccupazioni dei padroni di animali. E noi lo sappiamo visto che siamo padroni di cani" afferma Dan Wiesel, co-fondatore della compagnia insieme alla moglie Alysa Binder. In base ai dati del Dipartimento dei Trasporti americano fra il 2007 e il 2008 sono circa 29 gli animali morti in volo, oltre a 13 feriti e sette dispersi.

La causa più frequente di morte in volo per gli animali è la mancanza di ossigeno, le rigide temperature e i tentativi degli animali di fuggire da gabbie inadatte. Il pubblico premia l'iniziativa di Weisel e Binder, con voli esauriti e commenti entusiastici sul sito della compagnia, su Facebook e Twitter.
fiorvi
00lunedì 20 luglio 2009 08:51
Emergenza 'obesità a quattro zampe' in Italia.

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In linea con la tendenza al sovrappeso registrata fra i padroni anche i cani e i gatti del Belpaese stanno diventando 'oversize'.
E, sorprendentemente, a litigare con la bilancia è soprattutto la specie felina che mostra una maggior propensione all'eccesso di peso rispetto a quella canina.
Risultato: è sovrappeso o obeso ben il 46% dei gatti italiani, contro il 36% dei cani. A fotografare l'incidenza degli 'animali taglia XL' nel nostro Paese è un'indagine promossa dall'azienda Hill's Pet Nutrition e condotta da un pool di veterinari, nutrizionisti, docenti universitari che fanno parte della 'Pet obesity task force' italiana.

La società ha commissionato ricerche in tutti i Paesi del mondo per avere un quadro preciso dell'obesità negli animali domestici. Non un problema estetico, ma una vera e propria malattia sottovalutata, a detta degli esperti.
E, a sorpresa, neanche i cani e i gatti che vivono nella patria della dieta mediterranea spiccano per il peso forma. I dati italiani, raccolti su un campione di 5.521 animali (70% cani e 30% gatti) in cura da 144 veterinari della Penisola, sono in linea con quelli registrati in Europa dove, nell'ultimo decennio, il tasso di sovrappeso e obesità tra gli animali domestici varia tra il 25 e il 45%.

E' boom di cani oversize nel Regno Unito dove il 40% risulta essere in sovrappeso, mentre il 25% è affetto da obesità. Ma anche in Francia gli amici a quattro zampe non se la passano meglio: il 39% dei cani è in sovrappeso, e fortunatamente solo il 5% è obeso. Secondo le stime dei ricercatori, l'esercito di animali troppo in carne conta nelle sue file 4 milioni di cani e 3,36 milioni di gatti.

L'identikit del quattro zampe oversize? E' un animale 'sedentario' costretto a una vita in appartamento e scarso frequentatore di giardini. Il più delle volte è stato sottoposto a un intervento di castrazione e sterilizzazione, fattori strettamente correlati con l'obesità animale.
Fra i gatti operati (79%) il 53% è in sovrappeso o obeso, fra i cani (29%) il 54%. I meno colpiti sono gli estremi: le taglie 'mini' (i cosiddetti toy che sono il 23% degli oversize) e i 'giganti' (26%). La più alta concentrazione di taglie XL è nella fascia media e grande (40% e 33%), seguita a ruota da quella piccola (30%). Si registra anche una porzione di animali sottopeso, 10% fra i gatti e 7% fra i cani.

Sotto accusa lo stile di vita. Un gatto XL su due vive in appartamento, solo il 36% in giardino.
E anche i cani oversize si concentrano soprattutto fra le mura di casa (39% contro un 33% che vive in giardino). L'alimentazione può essere determinante nella prevenzione. I cibi casalinghi sono 'nemici' della forma per i cani: il 40% di quelli nutriti con menù a base di manicaretti artigianali è oversize, insieme al 47% di chi ha un'alimentazione mista. La percentuale scende al 30% fra i cani nutriti con alimentazione industriale. Nella specie felina, invece, i dati di sovrappeso e obesità sono più alti fra gli animali nutriti con alimentazione industriale (46% contro 38%), anche se fra quelli cresciuti con cibi casalinghi si conta un 22% di gatti sottopeso.

Spesso i proprietari ignorano i problemi di peso dei propri amici a 4 zampe e i veterinari vi prestano poca attenzione o faticano ad affrontare un tema tabù, avvertono gli esperti.
A testimoniarlo è il fatto che in Europa meno del 50% degli animali viene pesato, mentre è diffusa la convinzione che 'grasso è sano', fino a quando Fido non riesce più a saltare o a muoversi per il peso e diventa pigro e apatico. Solo allora scatta la telefonata al camice bianco.
fiorvi
00lunedì 20 luglio 2009 09:01
Pescara, inediti di Tommaso Cascella

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Pescara - Circa 40 opere realizzate tra il 1907 e il 1950 del pittore Tommaso Cascella saranno in mostra a Pescara fino al 31 ottobre, presso il Museo di Villa Urania. Oli su tela, pastelli su cartoncino, maioliche e tecniche miste rivelano un nuovo volto di Tommaso, prima enfant prodige e poi artista maturo, sempre pieno di entusiasmo e di passionalità, che trova nella pittura la sua massima espressione. La mostra è frutto di un lungo e paziente lavoro di ricerca condotto da Vincenzo de Pompeis e da Giovanbattista Benedicenti ed è stata realizzata grazie al beneplacito della Camera di Commercio di Chieti e collezionisti privati abruzzesi e milanesi, che hanno prestato le loro opere. È aperto l’invito ai collezionisti in possesso di opere di Tommaso Cascella a presentarsi ai curatori, per fare del Museo Villa Urania un polo propulsore di nuova cultura, che aggiungerà un importante tassello allo studio della storia dell’arte contemporanea.

Nato ad Ortona e vissuto in Abruzzo, Tommaso Cascella ha fatto una scelta che ha penalizzato la sua notorietà premiando forse la sua qualità artistica: è rimasto nella terra in cui è nato, abitando a Pescara in quello che era stato il laboratorio del padre, l’artista pescarese Basilio, e che oggi è sede del Museo Basilio Cascella. Scelta contraria di quella compiuta da suo fratello minore, Michele, diventato più celebre anche grazie alle sue esperienze internazionali. Vissuto tra il 1890 e il 1968, Tommaso Cascella ha documentato il suo Abruzzo con colori vibranti scene di vita popolare e scorci paesaggistici, come il porto fluviale di Pescara attraversato dalle caratteristiche paranze, le colline della provincia, la Majella "madre" e il Gran Sasso, la “bella addormentata”, che si staglia all’orizzonte vista dal fiume.

Ma collateralmente a questa esposizione, un evento ancora più importante segna l’estate culturale pescarese. Per l’occasione, infatti, la Fondazione ha pubblicato un vero e proprio volume monografico dedicato a Tommaso Cascella, il primo che presenti con completezza la sua vita e la sua carriera artistica. Il libro, di oltre cento pagine, edito da Ianieri e co-finanziato dalle Fondazioni Pescarabruzzo e Paparella Treccia-Devlet, riporta oltre 160 testimonianze della carriera artistica di Tommaso, moltissime delle quali inedite.
fiorvi
00lunedì 20 luglio 2009 09:23
La voglia di gelato degli italiani non conosce crisi
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La voglia di gelato degli italiani non conosce crisi e fa crescere il numero dei laboratori artigiani: al 31 marzo 2009 erano 36.389 con 93.207 addetti e dal 2004 sono aumentati di 3.970 unita', con un tasso di sviluppo del 10,9%. La rilevazione e' dell'Ufficio studi di Confartigianato che ha analizzato produzione e consumi di gelato in Italia.

Il record del numero di gelaterie artigiane e' nelle regioni del Nord: in testa la Lombardia con 6.093 laboratori, seguita dal Veneto (3.512 imprese), Emilia Romagna (3.273 imprese) e Lazio (3.136 imprese). Tuttavia, il maggiore tasso di crescita di gelaterie artigiane tra il 2004 e il I trimestre 2009 si registra nel Centro Italia dove le gelaterie artigiane sono aumentate del 12,9% rispetto alla media nazionale del 10,9%. Le regioni piu' dinamiche sono il Lazio (+ 15,2%), la Puglia (+ 13,8%), Piemonte (+13,3%), Sicilia e Abruzzo (+12,%).

Quanto ai consumi, le famiglie italiane spendono in un anno 1,9 miliardi di euro in gelati artigianali e industriali, pari a 82 euro l'anno per famiglia. I piu' golosi sono i consumatori del Nord a cui si deve il 52,9% della spesa in gelati. In particolare, il record dei consumi appartiene alle famiglie del Nord Ovest ciascuna delle quali spende 94 euro l'anno in gelati. Nelle regioni del Mezzogiorno si concentra il 29,4% dei consumi mentre il Centro Italia fa registrare il 17,6% della spesa in gelati.

A sorpresa sono gli adulti i maggiori consumatori di gelato. Il primato di spesa pro capite in gelato appartiene ai giovani single: 63 euro all'anno. Seguono le giovani coppie senza figli (47 euro pro capite l'anno), mentre le coppie con 1 figlio spendono 33 euro pro capite l'anno. Per quanto riguarda i prezzi dei gelati, Confartigianato segnala una dinamica molto contenuta: la variazione tendenziale rilevata a maggio 2009 e' dell'1,4%, inferiore di 1 punto rispetto alla dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari. Inoltre i prezzi dei gelati hanno mostrato una decisa frenata: dal 4,5% di crescita tendenziale a novembre 2008 si e' passati appunto all'1,4% di maggio 2009.

''L'aumento del numero di gelaterie artigiane -sottolinea il Presidente dei Gelatieri di Confartigianato Loris Molin Pradel- conferma che gli italiani continuano a preferire la qualita' e la genuinita' del nostro prodotto. Non potrebbe esserci risposta migliore ai tentativi di una multinazionale di lanciare il gelato all'Ogm, vale dire il gelato che non si scioglie, sfruttando l'effetto 'antigelo' delle proteine del merluzzo ricostruite in laboratorio. Noi artigiani a questa sorta di 'antigelato' rispondiamo con il nostro 'Artigelato' , un prodotto tradizionale che nasce da prodotti freschi e senza conservanti. E che i consumatori mostrano di apprezzare molto''.
fiorvi
00martedì 21 luglio 2009 09:51
Single è bello. ma costoso
I single spendono per gli acquisti alimentari il 64% in più rispetto alla media delle famiglie italiane. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai consumi delle famiglie nel 2008.
La spesa media per alimentari e bevande di un single è di 312 euro al mese, superiore di quasi 2/3 rispetto ai 190 euro al mese, destinati alla tavola da ogni singola componente di una famiglia tipo italiana formata da in media da 2,5 persone.
A incidere sulla spesa mensile dei single, spiega Coldiretti, sono nell'ordine la carne (65 euro), l' ortofrutta (61 euro), pane, pasta e derivati dai cereali (52 euro), latte, yogurt e formaggi (42 euro), bevande (29 euro), pesce (25 euro), zucchero, caffe' (24 euro) e per ultimo oli e grassi (14 euro).

Secondo l'Istat le famiglie italiane con un singolo componente sono circa 6 milioni, oltre un quarto del totale, e negli ultimi anni tendono ad aumentare con tassi superiori al 5%.
I motivi della maggiore incidenza della spesa sono certamente da ricercare, secondo Coldiretti, nella necessita' per i single di acquistare spesso maggiori quantita' di cibo per la mancanza di formati adeguati che comunque anche quando sono disponibili risultano molto piu' cari di quelli tradizionali.
Ad incrementare la spesa alimentare, continua la Coldiretti, e' quindi anche l'elevata presenza di sprechi perche' e' facile dimenticare in fondo al frigorifero la confezione di latte aperto, la mozzarella, la confezione di insalata aperta, i tortelloni iniziati, tutto inesorabilmente destinato a finire nella pattumiera.

I giovani single sono anche un segmento di popolazione con uno stile di vita attento a risparmiare tempo a favore del lavoro e soprattutto dello svago, che privilegia il consumo di piatti pronti a piu' elevato valore aggiunto che incidono maggiormente sulla busta della spesa.
Una scelta che, continua Coldiretti ,aumenta notevolmente la spesa poiche' i cibi pronti per il consumo arrivano a costare anche cinque volte il prezzo elle materie prime impiegate.
fiorvi
00mercoledì 22 luglio 2009 07:23
Sempre meno turisti Giapponesi:colpa dei prezzi illegali praticati

Prezzi da capogiro anche per un cono gelato, servizi scadenti, tassisti furbetti e menù poco trasparenti. I vacanzieri giapponesi incoranati per il terzo anno consecutivo ''migliori turisti'' del mondo da Expedia, leader mondiale dei viaggi online, sono sempre meno propensi a fare la ‘Dolce Vita’ nella Capitale per scegliere invece vacanze in Francia e Germania.

A evidenziare il fenomeno è l'Asahi Shimbun, il secondo quotidiano del Sol Levante, che citando i risultati di un recente sondaggio, spiega che i flussi turistici dal Giappone verso l'Italia sono ''in rapido declino'' non solo a causa del supereuro ma anche per i ''prezzi illegali'' praticati da alcuni ristoranti romani o taxi.

E così, a poche settimane dal conto-truffa da 700 euro che una coppia di turisti nipponici si è vista addebitare in un ristorante romano, il giornale diffuso in 5 milioni di copie punta il dito contro ''i prezzi illegali'' e i servizi ''di bassa qualità''. Tanto che quest'anno si prevede che il flusso si dimezzi rispetto al massimo storico, anche se il Belpaese ha ''più beni turistici e architettonici al mondo'' e continua ad esercitare appeal tra i vacanzieri del Sol Levante per la convenienza degli acquisti.

Ma il ministro del Turismo, Michela Brambilla, rilancia esaltando le bellezze italiane. "Un'esperienza che rimarrà per sempre nel solco della vostra memoria", dice invitando la coppia dei turisti giapponesi 'truffati' a Roma.

I numeri di questo trend al ribasso sono del resto confermati anche dai dati dell'Ente del turismo italiano, secondo cui nel 2007 l'Italia ha registrato solo 1,47 milioni di giapponesi sbarcati negli aeroporti. Cifre ben lontane da quei 2,17 milioni di nipponici che hanno fatto tappa nello Stivale nel 1997.

Colpa anche dei prezzi, come si diceva. Si va – a sentire i turisti giapponesi - dalle bottigliette di acqua che vengono fatte pagare cinque euro ai taxi, che per percorsi a tariffa fissa come dal centro di Roma all'aeroporto di Fiumicino arrivano a chiedere fino a 100 euro. Decine ogni mese le segnalazioni da parte di turisti giapponesi alle agenzie di viaggio, che dicono di essere stati imbrogliati o derubati.

E la tendenza è cambiata anche a tavola: i giapponesi in vacanza nella città eterna preferiscono infatti mangiare nei MacDonald's, dove non ci sono sorprese di prezzi nei menu'. Mentre in alcuni ristoranti, denunciano, dopo aver mangiato, arriva la sorpresa dell'obbligo di consumazione fino al dolce o compiano strane tariffe aggiuntive.

C’è di più: assediati dai centurioni davanti al Colosseo, sono sempre di meno i turisti giapponesi che pagano per farsi immortalare in foto assieme a personaggi in costume degli antichi romani o per acquistare souvenir dagli improvvisati chioschi dei ‘madonnari’. E chi viene truffato fa una bella croce sul tour turitistico italiano, portando altrove dollari, yen e macchinette fotografiche.

Per il sindaco della capitale, Gianni Alemanno ''Roma è una città accogliente dove si può spendere poco rispetto ad altri capitali europee. Il vice sindaco Cutrufo – annuncia - andrà a Tokyo'' anche per ''tranquillizzare'' i papabili vacanzieri giapponesi che vogliono venire in Italia. Mentre per l'Assotravel-Confindustria la flessione dei turisti dal Sol Levante ''è dovuta alla grave crisi economica che attanaglia da tempo il Giappone''. E il presidente di Assotravel Andrea Giannetti, sul caro prezzi degli alberghi spiega: ''Siamo nella media Ue, anzi spesso molto più a buon mercato''.

Intanto qualcuno, come Santo Versace, presidente dell’omonima casa di moda lancia l’allarme made in Italy: ''Il traffico delle grandi vie della moda - spiega - è fatto molto con i turisti: se i giapponesi non vengono è un guaio. Ma serve anche dire chiaramente ai giapponesi che casi isolati non sono la regola, la gran parte del Paese è sana''.
fiorvi
00sabato 25 luglio 2009 09:08
Il liquore più famoso dell'estate: il marijuancello!!
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Il liquore più famoso della Campania è certamente il limoncello.
Tale bevanda, sebbene apprezzata in tutto lo Stivale, non sembra tuttavia in grado di soddisfare i bevitori più esigenti, quelli da sempre affascinati ed attratti dai nuovi sapori, anche quelli più “ricercati”.
Manlio Chianchiano, 60enne napoletano con la passione per il giardinaggio, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Vomero perché possessore di un orticello in cui amava coltivare marijuana utilizzata poi per la produzione di uno speciale liquore: il marijuancello.
Una nuova specialità Campana - Il produttore, già noto alle forze dell'ordine, con la sua nuova specialità aveva incontrato il favore di molti consumatori che, dopo i pasti, amavano mandar giù un bicchierino ghiacciato di quella speciale bevanda.
I militari hanno scoperto l’insolito e illegale prodotto durante una perquisizione domiciliare effettuata successivamente al sequestro di 10 piante di marijuana che il piccolo coltivatore amava accudire nel suo tempo libero.
Il liquore per passare l'estate "al fresco" - Nel corso della ispezione, infatti, i carabinieri si sono imbattuti in un particolare recipiente di vetro chiuso ermeticamente.
Al suo interno vi era una soluzione liquida di alcool puro dove erano state poste a macerare numerosissime foglie di cannabis. Chianchiano è in attesa di processo per rito direttissimo.
fiorvi
00sabato 25 luglio 2009 09:13
Gemelli barricati in casa:bombe molotov come Rambo
MONSELICE (PADOVA) - Bottiglie molotov ''come Rambo'' in caso di irruzione delle forze dell'ordine: Flavio Guglielmo, barricato in casa a Monselice con il fratello gemello Luciano per la paura di finire in un istituto psichiatrico, ne parla con voce ferma, ma come se la cosa fosse la piu' naturale del mondo.
''Mi sono barricato in casa con mio fratello - dice raggiunto telefonicamente dall'ANSA -. I carabinieri mi hanno tempestato di telefonate perche' vogliono farmi uscire; cosi' per loro il gioco e' fatto. Se loro se ne vanno via, se mi lasciano in pace, allora tutto Ok. Ma se li vedo ancora, se stanno nascosti, ho deciso: ho preparato delle bottiglie molotov alla Rambo, le lancio e poi mi do' una coltellata alla gola. Io in manicomio non ci voglio andare. Io crepo se vado la'''.
Flavio poi racconta la sua paura di finire in un istituto psichiatrico: ''sono cinque anni che sono tornato in Italia - racconta - sono soggetto a piccole depressioni. No, nessun problema serio. In Svizzera si' che mi curavano bene.
I nostri psichiatri dovrebbero andare in Svizzera per capire cosa fanno. Stavo li' e parlavo per un'ora con il medico, gli raccontavo la mia malattia. Poi lui valutava. Qui mi chiedono solo se va bene o se va male. Come fanno a sapere se sono malato?''. ''Il mio problema? Ho un avuto - spiega - un esaurimento nervoso a causa del lavoro. Ero tornitore''. Poi il racconto si avviluppa attorno a telefonate fatte alle figlie che abitano in Svizzera, tra cui una psicologa: ''Ho parlato - dice Flavio - e' mi hanno detto che sono impazzito; ma le sembro pazzo se sto parlando tranquillamente con lei? Mi hanno incatenato ma non finiro' mai in manicomio. Mi hanno dato l'invalidita' al 100% perche' non riuscivo a rimettermi ma adesso ci sono riuscito''. ''Aspetti - aggiunge - le passo mio fratello se non mi crede. Anche lui ha delle crisi come le mie''.
Luciano, con voce pacata, che sembra celare qualche timore che il fratello non fa sentire, dice che oggi erano arrivati dei vigili che dovevano accompagnare Flavio all'ospedale ''lui si e' ribellato e ci siamo chiusi in casa. C'e' un armadio davanti alla porta''. Ma cosa volete fare? ''io confermo - risponde Luciano - quello che dice mio fratello''.
A dare l'allarme sono stati gli infermieri che erano andati a prelevare uno dei fratelli per riportarlo nella struttura psichiatrica che lo ospitava. In un primo momento i carabinieri erano riusciti a parlare al telefono con uno dei fratelli che ora non risponderebbe comunque piu' alle chiamate dall'esterno. La casa e' stata posta in sicurezza con la sospensione dell'energia elettrica e del gas. Sul posto i carabinieri di Monselice e Abano Terme. (ANSA)
fiorvi
00domenica 26 luglio 2009 09:56
Sopravvive 300 giorni su un'isola deserta

Xavier Rosset ha vissuto per 300 giorni da solo, su un’isola deserta. Proprio come Robinson Crusoe, il celebre personaggio di un noto libro che tutti abbiamo letto, questo giovane ragazzo ha voluto testare il suo grado di sopravvivenza. E ce l’ha fatta.

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L’avventura è iniziata nello scorso mese di settembre, anche se veniva progettata da tempo. Tutto solo, Xavier Rosset è partito per un’Isola del Pacifico dove ha trascorso 300 giorni completamente da solo, in un’isola mai abitata dall’uomo. Con lui solo una telecamera a ricarica solare, per testimoniare tutto e un equipaggiamento davvero molto basic: coltellino svizzero e machete, oltre ad un telefono satellitare, per aggiornare il blog.

Su Tofua, l’isola scelta per la sua avventura, Xavier Rosset è riuscito a sopravvivere. Sin dall’inizio si è messo d’impegno per imparare tutto ciò che c’era da fare per rimanere in vita: e se l’è cavata bene.

“È stata dura senza la mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici. C’era un sacco di solitudine“. Le difficoltà sono state molte: il cibo non era facile da trovare ogni giorno (è tornato con 18 chili in meno) e le condizioni meteo non sempre erano delle migliori. Ma era la solitudine a preoccuparlo di più.
fiorvi
00lunedì 27 luglio 2009 10:35
La Maserati diventa una barca
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La Maserati è una barca. No, non ci siamo sbagliati: il caldo non ha fatto evaporare la poca intelligenza rimasta. :). La Maserati, la celebre automobile di lusso, è stata trasformata da alcuni ragazzi in una barca, con un motore fuoribordo. Ma non si poteva mettere in mare, per questo sono stati multati.

A Forte dei Marmi due uomini di 50 anni, che vivono nella provincia di La Spezia, si erano fermati. Domenica gli uomini della Capitaneria di Porto di Viareggio, su segnalazione di alcune persone, sono intervenute, per un’auto presente in mare. Ma se loro si aspettavano di assistere ad un incidente, si sbagliavano di grosso.

La Maserati, però, non era finita in acqua per sbaglio: era dove doveva essere. Questi signori hanno trasformato la vettura in una barca. Ma non avevano i permessi per stare in acqua: l’auto, infatti, non aveva i documenti necessari per definire la conformità alla navigazione in mare.

Gli uomini, che erano partiti da Bocca di Magra, sono stati multati, mentre il mezzo è stato sequestrato. Loro non si aspettavano tutti questi disguidi: secondo loro era sicura!
fiorvi
00venerdì 31 luglio 2009 08:31
Oltre 8 milioni i poveri in Italia, soprattutto al sud

ROMA - Sono 8 milioni 78mila le persone povere in Italia, il 13,6% dell'intera popolazione. Le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate nel 2008 in 2 milioni e 737mila (11,3%). Il fenomeno è maggiormente diffuso al sud (23,8%), dove l'incidenza di povertà relativa è quasi cinque volte superiore a quella del resto del Paese. E' quanto emerge dal rapporto Istat sulla povertà relativa nel 2008 presentato oggi a Roma.

La percentuale di famiglie relativamente povere (la soglia di povertà per un nucleo di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona e nel 2008 è risultata pari a 999,67 euro) , riferisce l'Istat, è comunque sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni e immutati sono i profili della famiglie povere. Il fenomeno è stabile rispetto al 2007 a causa del peggioramento osservato tra le tipologie familiari che tradizionalmente presentano un'elevata diffusione della povertà e del miglioramento della condizione delle famiglie di anziani.

L'incidenza di povertà risulta però in crescita tra le famiglie più ampie (dal 14,2% al 16,7% tra quelle di quattro persone e dal 22,4% al 25,9% tra quelle di cinque o più) , soprattutto per le coppie con due figli (dal 14% al 16,2%) e ancor più tra quelle con minori (dal 15,5% al 17,8%). In aumento la povertà nelle famiglie di monogenitori (13,9%), nei nuclei con a capo una persona in cerca di occupazione (dal 27,5% al 33,9%), tra quelle che percepiscono esclusivamente redditi da lavoro, e cioé con componenti occupati e senza pensionati, (dal 8,7% al 9,7%) e ancor più tra le famiglie con a capo un lavoratore in proprio (dal 7,9% all'11,2%). Soltanto le famiglie con almeno un componente anziano mostrano una diminuzione dell'incidenza di povertà (dal 13,5% al 12,5%) che è ancora più marcata in presenza di due anziani o più (dal 16,9% al 14, 7%).

Nel 2008 in Italia 1.126.000 famiglie è risultato in condizioni di povertà assoluta, per un totale di 2.893.000 persone, pari al 4,9 per cento dell'intera popolazione. E' quanto emerge dal rapporto Istat sulla povertà. Quasi 5 italiani su 100 possono essere considerati "i poveri tra i poveri" dal momento che non possono conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.
fiorvi
00venerdì 31 luglio 2009 08:32
Estate: connessi e felici

ROMA - Connessi e felici: sei italiani su 10 non possono fare a meno di rimanere connessi col mondo grazie alla tecnologia, anche durante le vacanze. Una ricerca Doxa, realizzata su un campione di oltre 1000 italiani, uomini e donne dai 15 anni in su, rivela come è cambiata la valigia degli italiani. Alla vigilia dell'esodo, almeno per chi può permetterselo vista la crisi economica in atto, l'imperativo è non fare a meno di gadget tecnologici, solo fino a 10 anni fa praticamente inesistenti: telefonini, telecamere digitali, navigatori satellitari, pc portatili.

L'imperativo diventa uno solo: non perdersi niente. Né se stessi, né i propri amici, né il proprio lavoro, né i propri ricordi. Nella ricerca Doxa, commissionata da TomTom Italia, per il 59,4% degli intervistati il concetto classico di vacanza - riposarsi per staccare - è completamente demodé, la parola chiave è: rimanere connessi. Conseguenza dell'evoluzione del viaggiatore-turista tecnologico? Addio cartine stradali, buste piene di rullini fotografici da sviluppare al ritorno e cartoline. La macchina che rallenta, abbassa il finestrino con una voce che chiede timidamente informazioni (magari in una lingua improbabile)? Un italiano su due (53,1%) è felice di non doverlo più fare grazie al navigatore.

I rullini fotografici che ritirati dallo stampatore al ritorno dalle vacanze rivelano una qualche dozzina di foto per lo più mosse, sfocate e con soggetti lontanissimi che fanno ciao con la manina. Il 45,1% degli italiani è felice di poter scattare fotografie la cui qualità può controllare subito, complice il monitor lcd delle macchine digitali. E ancora: la ricerca dei giornali italiani all'estero, una liturgia vacanziera di pellegrinaggio nelle edicole, con quotidiani vecchi di un giorno e con costi triplicati. Una prassi abbandonata visto che con internet si consultano siti giornalisti e versioni on line dei principali quotidiani. Addio anche alle cartine stradali (e alle decine di liti fra mariti e mogli in autostrada) e, infine, addio, senza rimpianti, alle cartoline alla cui scrittura abbiamo dedicato una mezza giornata di vacanza ogni anno.

La ricerca, commissionata da TomTom Italia che, proprio alla vigilia del grande esodo, lancia l'operazione Buy&Fly per portare tutti gli italiani in vacanza nelle città europee più ambite, dà il navigatore come gadget tecnologico più utile. Al secondo posto viene l'iPod (28%) che conquista il 51,7% degli under 34 ma appena l'8,2% degli over 55. Terzo posto per NetBook e Pc portatili in genere (26%), quarto per Blackberry e smartphone (9,9%), quinto per le console di videogiochi portatili (8,8%).
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